sabato 1 settembre 2007

Calcolo emissioni CO2 nelle etichette ecologiche....ma con quali criteri?

Tesco, gigante della GDA inglese, ha da poco lanciato un'iniziativa per informare i consumatori su quanta CO2 sia stata emessa per produrre un determinato prodotto. Gli standard europei di etichettatura ecologica non prevedono ad oggi questo criterio, che io trovo invece utile per chi vuole acquistare in maniera consapevole. I prodotti con etichette ecologiche, tipo Ecolabel, sono ormai svariati, ma personalmente il marchio Ecolabel non corrisponde al fatto che quel prodotto soddisfi realmente le mie esigenze di consumo sostenibile. Più che sapere che la carta igienica dell'alberello amico degli alberi corrisponde ad alti standard ecologici, preferirei leggere numeri da confrontare direttamente con i miei parametri. Del tipo, vorrei etichette dove si evince la quantità di CO2 che è stata emessa per arrivare al prodotto finito (compreso il trasporto di materie prime e del prodotto al punto vendita). Non solo; mi piacerebbe anche sapere la CO2 che si prevede verrà emessa per l'USO del prodotto da parte del consumatore. Mi spiego, se si facesse un' Analisi del ciclo di vita che si fermasse all'acquisto del prodotto si potrebbe arrivare a questo paradosso: voglio acquistare una lampadina. Sull'etichetta della prima (convenzionale) risulta che la CO2 per produrla è pari a diciamo 10 mentre sull'etichetta della seconda (a risparmio energetico) c'è scritto che la CO2 emessa è pari a 12. Se non vado a calcolare anche una stima di quanta CO2 verrà emessa durante la fase di utilizzo della lampadina, i dati risulteranno chiaramente falsati e paradossalmente la lampadina convenzionale risulterà più ecologica di quella a rispamio energetico.





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